giovedì 2 febbraio 2012

Monti: "Il posto fisso per tutta la vita, che monotonia"

Mi sono preso il tempo di ascoltare bene la frase
e continua dicendo: "è più bello cambiare, avere delle sfide, purchè siano in condizioni accettabili e questo vuol dire, tutelare un pò meno chi oggi è ipertutelato e tutelare un pò di più chi oggi è quasi schiavo del mercato del lavoro o proprio non riesce ad entrarci", ecco che l'informazione rispetto al titolo cambia, e di parecchio. Però...da una persona di stile come credevo che fosse questa affermazione l'avrei evitata, primo perchè è un'opinione personale, in quanto ad altri il posto fisso potrebbe piacere e anche trovarci divertimento o soddisfazioni farlo, secondo perchè non sempre uno può scegliersi il lavoro, a volte ti trovi in situazioni in cui non vorresti mai trovarti e alla fine accetti quello che in quello può sembrarti ideale, magari poi passa un pò di tempo e poi ti accorgi che c'è la crisi e cambiare in quel momento vorrebbe dire diventare precario. Non è facile per chi vive nella "media" accettare sempre delle nuove sfide, lo puoi fare fino magari ai quarant'anni, ma poi dopo? Se non hai delle rendite cospicue come fai a mantenere una famiglia, un mutuo, le attività extra, solamente chi ha delle specializzazioni da spendere può pensare di cambiare sempre senza problemi, ma chi è nella normalità, uno come lui può essere sostituito da un altro pagandolo meno, ed ecco che allora si ritorna in un circolo vizioso. E poi... quando hai sessant'anni, mica tutti possono permettersi la colf per le pulizie ed in contemporanea la badante per i genitori, e se ti capita per sfiga che hai una brutta malattia... chi è che non mi garantisce che poi non perda anche il posto di lavoro ed infine rimanga disoccupato? 


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