Sfogliando la rivista di informatica CHIP Computer del mese di settembre, alla pagina 40, c'è un servizio che parla del nuovo protocollo di comunicazione IPv6 e non me ne vogliate ma non ho intenzione di entrare in dettagli tecnici per spiegare che cosa sia, anche perchè non ne ho le conoscenze tecniche vere e proprie.
Quello che invece desideravo farvi notare sono alcune delle sue caratteristiche fondamentali e di come i diversi sistemi operativi affrontano quello che avverrà presubilmente nei prossimi mesi, infatti non è ancora stato stabilito un giorno vero e proprio ma sicuramente e gradualmente dai prossimi mesi si inizierà il passaggio dal vecchio protocollo di rete a quest'ultimo. Per chi ha computer recenti con sistemi operativi recenti o router, wi-fi o altro ancora acquistati da pochi anni non dovrebbe aver grossi problemi, per gli altri ovviamente occorre verificare caso per caso. Le caratteristiche principali di questo protocollo è che il numero di indirzzi IP (ovvero gli indirizzi di ogni dispositivo che si colleghi in internet) disponibile è praticamente infinito, per ciascuno di noi sarebbe, teoricamente, possibile averne 50 quadriliardi ovvero sia un 5 seguito da 28 zeri!!! Infatti grazie a questa nuova tecnologia è stato pensato che ogni dispositivo che si colleghi in internet venga assegnato un proprio indirizzo internet, detto Interface Identifier, che non cambi mai, fino a che ovviamente non cessi di esistere, tutto ciò è bello e interessante ma preoccupante nello stesso tempo. Il rischio concreto allo stato attuale è quello di perdere completamente la nostra privacy e quello di essere immediatamente rintracciati se dovessimo mai commettere qualche reato, come ad esempio lo scaricare illegalmente la musica o i film. Attualmente per ricercarti tramite internet sono necessari diversi software, poi richieste di dati, controllare una mole di traffico inimmaginabile che a volte comporta spese non indifferenti per poi magari finire contro un "muro" di omertà da parte di qualche server localizzato in un qualche stato sperso nel mondo. Di fatto dall'introduzione del IPv6 è come se viaggiassimo con la carta d'identità appiccicata al petto come se fosse un tesserino. Per ovviare a questo problema è stata introdotta la Privacy Extension, ovvero un nuovo indirizzo ip generato dal sistema ad ogni nuova connessione. Per i sistemi operativi Microsoft è già attivata ed è tutto in automatico, mentre per Mac OS X e Linux è disattivata, quindi l'utente dovrà provvedere da solo alla configurazione. Per i cellulari il problema è più serio, gli Android non sono ancora stati implementati con questa Privacy Extension e gli IPhone solamente dalla versione 4.3 sono stati abilitati a tale procedura. Fondamentalmente direi che in questo momento di passaggio è necessario stare molto attenti a quello che si fà e che sopratutto quando si acquista un prodotto è meglio controllare se garantisca questa "Privacy Extension", il rischio è di incorrere nel "1984 - Il Grande Fratello" di George Orwell,... forse ho esagerato un pò! ;-)
Quello che invece desideravo farvi notare sono alcune delle sue caratteristiche fondamentali e di come i diversi sistemi operativi affrontano quello che avverrà presubilmente nei prossimi mesi, infatti non è ancora stato stabilito un giorno vero e proprio ma sicuramente e gradualmente dai prossimi mesi si inizierà il passaggio dal vecchio protocollo di rete a quest'ultimo. Per chi ha computer recenti con sistemi operativi recenti o router, wi-fi o altro ancora acquistati da pochi anni non dovrebbe aver grossi problemi, per gli altri ovviamente occorre verificare caso per caso. Le caratteristiche principali di questo protocollo è che il numero di indirzzi IP (ovvero gli indirizzi di ogni dispositivo che si colleghi in internet) disponibile è praticamente infinito, per ciascuno di noi sarebbe, teoricamente, possibile averne 50 quadriliardi ovvero sia un 5 seguito da 28 zeri!!! Infatti grazie a questa nuova tecnologia è stato pensato che ogni dispositivo che si colleghi in internet venga assegnato un proprio indirizzo internet, detto Interface Identifier, che non cambi mai, fino a che ovviamente non cessi di esistere, tutto ciò è bello e interessante ma preoccupante nello stesso tempo. Il rischio concreto allo stato attuale è quello di perdere completamente la nostra privacy e quello di essere immediatamente rintracciati se dovessimo mai commettere qualche reato, come ad esempio lo scaricare illegalmente la musica o i film. Attualmente per ricercarti tramite internet sono necessari diversi software, poi richieste di dati, controllare una mole di traffico inimmaginabile che a volte comporta spese non indifferenti per poi magari finire contro un "muro" di omertà da parte di qualche server localizzato in un qualche stato sperso nel mondo. Di fatto dall'introduzione del IPv6 è come se viaggiassimo con la carta d'identità appiccicata al petto come se fosse un tesserino. Per ovviare a questo problema è stata introdotta la Privacy Extension, ovvero un nuovo indirizzo ip generato dal sistema ad ogni nuova connessione. Per i sistemi operativi Microsoft è già attivata ed è tutto in automatico, mentre per Mac OS X e Linux è disattivata, quindi l'utente dovrà provvedere da solo alla configurazione. Per i cellulari il problema è più serio, gli Android non sono ancora stati implementati con questa Privacy Extension e gli IPhone solamente dalla versione 4.3 sono stati abilitati a tale procedura. Fondamentalmente direi che in questo momento di passaggio è necessario stare molto attenti a quello che si fà e che sopratutto quando si acquista un prodotto è meglio controllare se garantisca questa "Privacy Extension", il rischio è di incorrere nel "1984 - Il Grande Fratello" di George Orwell,... forse ho esagerato un pò! ;-)
Nessun commento:
Posta un commento