aveva l'incarico di fare del fracking a Rivara, esattamente dove vi è stato il terremoto, HA APPENA CHIUSO il canale youtube nel quale spiegava le ragioni del si. Perchè? Ovviamente cercheremo di appurarlo al più presto.
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Miei precedenti articoli sull'argomento
1) http://valladan.blogspot.it/2012/05/ce-una-relazione-fra-il-terremoto-e-lo.html
2) http://valladan.blogspot.it/2012/05/erg-rivara-stoccage.html
3) http://valladan.blogspot.it/2012/05/aggiornamento-terremoto.html
http://www.youtube.com/user/ERSstoccaggiogas canale youtube della società
http://www.ergrivarastorage.it/ sito della società
Aggiornamento: La società probabilmente LASCIA!!!! E' comparso questo articolo sul sole 24ore
BOLOGNA
Ci sarà presto un nuovo nome nell'elenco degli investitori che se ne vanno dal suolo italiano: quello della multinazionale britannica Ers, la Erg Rivara Storage, joint venture nata ufficialmente nel 2008 tra una controllata della quotata londinese Independent Resources Plc (85% delle quote) e la Erg Power&Gas per realizzare e gestire il maxideposito sotterraneo di stoccaggio gas a Rivara, nel Modenese, proprio nell'epicentro del sisma di fine maggio, tra San Felice sul Panaro e Finale Emilia.
La società non vuole rilasciare dichiarazioni, ma anche gli imprenditori emiliani che più strenuamente hanno sostenuto il progetto in questo ultimo decennio, oggi dichiarano di non avere neppure il coraggio di pronunciare in pubblico il nome di Ers e del deposito di Rivara.
Un progetto che risale al 2002 e che in questi dieci anni ha potuto fare pochissimi passi avanti, impantanato tra iter burocratici per la Via (valutazione di impatto ambientale), pareri discordanti tra i diversi livelli istituzionali e manifestazioni dei comitati cittadini. Procedure sfiancanti per qualsiasi investitore, finalizzate però non a decidere sull'apertura dell'impianto (3,7 miliardi di metri cubi di stoccaggio a 2.500 metri di profondità in un bacino acquifero, un investimento da 350 milioni di euro), ma solo ad autorizzare la fase di ricerca scientifica per verificare la fattibilità del progetto.
Il sisma sembra aver messo la parola fine su accertamenti preliminari e deposito tout court e sebbene l'ultimo atto pubblico di Ers sia stato un ricorso al Tar (il 3 luglio scorso) che testimoniava la volontà di resistere della società di fronte al no della Regione Emilia-Romagna, non si vedono più prospettive. L'effetto psicosi post terremoto è oggi una pietra tombale che suggella la decisione del ministero dello Sviluppo di rigettare l'istanza, con grande soddisfazione della giunta Errani e dei sindaci modenesi che hanno sempre ostacolato il progetto. «Non mi risulta che la società abbia gettato la spugna – commenta il senatore modenese Carlo Giovanardi, assiduo promotore del deposito di Rivara – certo è che non ci sono possibilità di sviluppo in un Paese come l'Italia in cui neppure la ricerca scientifica viene autorizzata. Gli studi preliminari di Ers avevano tra l'altro ben considerato il rischio sismico e tutti gli stoccaggi oggi esistenti tra Minerbio, Sabbioncello e Castelmaggiore non hanno minimamente risentito del terremoto. Qualsiasi politica energetica in Italia è di fatto paralizzata, ma non credo che l'opinione pubblica sia tutta allineata ai comitati del no che fanno rumore ma non sembrano vedere gli effetti della crisi, delle delocalizzazioni, la disoccupazione».
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