giovedì 6 dicembre 2012

E' questo quello che noi vogliamo?

Tagli, tagli e ancora tagli. Essendo ferrarese ho l'abitudine di tanto in tanto a guardare le cronache locali che sono presenti su internet
e scopro che le manovre politiche schifose colpiscono sempre dove la gente più indifesa non può far niente. In un Ospedale, quello del Delta ferrarese, inaugurato nel 2001, chiudono reparti come la pediatria e riducono i restanti reparti come la chirurgia, chi ne avesse bisogno si dovrà sobbarcare decine di km, magari con nebbia o brutto tempo per fare magari solo una visita, senza contare che se ti scappa il ricovero o l'urgenza fai fatica anche ad avere il supporto dei parenti. Questa non è la sola cosa che mi fà incavolare, vi è anche la definitiva esternalizzazione dei servizi di infanzia, come gli asili, del Comune di Ferrara, servizi che fino a pochi anni fà erano all'avanguardia in tutto il mondo e che ora stanno sempre più peggiorando senza contare che, di fatto, non esisterebbe nessun risparmio e tanto meno la garanzia della qualità, lo si vede dal cibo che è già stato esternalizzato da tempo. Infatti, a sostenere questa mia tesi, è la famosa tassa occulta di cui parlavo qualche settimana fà, dove l'aumento dell'iva dal 4 al 10 per cento avrebbe sicuramente fatto lievitare i costi per questi servizi, vi rimando a leggere l'articolo dove vi è anche l'esempio pratico di ciò che dico. In ogni caso, in tempi ancora non sospetti, il 27 gennaio di quest'anno scrivevo che purtroppo la Lega delle cooperative aveva messo gli occhi su questo business e ne denunciavo con PROVE ALLA MANO di come l'associazione delle coop "intimasse" gli enti locali a passargli il business, anche qui vi invito a leggere la "profezia", ahhhh per la cronaca, la lega delle cooperative già nel 2010 chiedeva al governo interventi a favore delle cooperative sociali. Stiamo ancora bene, abbiamo il cellulare nuovo, riusciamo ancora ad andare in giro (le foto su facebook lo dimostrano), qualche cena fuori la saltiamo ma una o due volte al mese ci andiamo ancora, le ferie al mare ci sono...ma i nostri figli? Le avranno queste possibilità? Perchè oltre all'indignazione non proviamo a reagire, ovviamente in modo democratico, è troppo comodo far finta di niente, dare la colpa ai politici e poi restare a casa a guardare la tv o a curiosare le foto dell'amico/a su facebook. Qualcuno ci prova, a livello locale sorgono comitati, assemblee, ma poi tutto finisce, perchè? Ma è ovvio, abbiamo facebook ancora acceso.

Questa è la lettera denuncia di un medico che ci lavora
“L’esperienza dell’Ospedale del Delta rappresenta per la sanità ferrarese un punto di riferimento e un motivo di orgoglio: il complesso, inaugurato nel 2001, è cresciuto e si è progressivamente qualificato grazie all’elevato livello strutturale e tecnologico, e al lavoro degli oltre 450 operatori sanitari al suo interno. Questa struttura è stata la prima in regione ad ottenere, nell’Ottobre del 2004, l’accreditamento istituzionale, che la distingue per il possesso di standard qualitativi accertati e verificati. Un processo complesso e accurato, che ha riconosciuto al nostro ospedale numerose eccellenze: l’alto livello tecnologico nei servizi, le garanzie di qualità nell’assistenza. Un ospedale con una rinnovata concezione del suo ruolo nei confronti del territorio: non più una struttura legata a una particolare comunità locale, ma che appartiene all’intera popolazione che vive e gravita nell’area del Delta del Po”.Questa era la presentazione all’apertura dell’Ospedale del Delta a Lagosanto nel giorno della sua inaugurazione nel 2001. Oggi ci troviamo di fronte ad una accondiscendenza dei nostri “politici locali” con incarichi di governo timorosi di perdere privilegi, rendendosi collusi nella destrutturazione sia organica che strumentale dell’Ospedale del Delta a favore dell’Ospedale di Cona. Stiamo assistendo inermi al trasferimento e la chiusura di diversi reparti quali la chirurgia, che sarà depotenziata con la soppressione di dodici posti letto su ventiquattro a partire dal 10 dicembre 2012, chiusura totale della psichiatria entro il 31 dicembre 2012, chiusura della lungodegenza a Comacchio e a breve chiusura dell’ospedale stesso, chiusura della pediatria dal mese di novembre 2012, trasferimento a Cona di tutti gli esami del sangue già in atto da qualche mese, e altre destrutturazioni sono in cantiere nel silenzio più totale. Dove sono i sindaci? Dove sono i sindacati? Che fine hanno fatto gli amministratori dei comuni locali? Questa è solo la parte nota della destrutturazione in atto nella sanità nell’area del Delta del Po a favore di Cona (ospedale che non piace alla gente) e non c’entra niente la spending review. E’in atto una domanda di mobilità da parte di noi medici verso altri ospedali (es. vedi la pediatria che è volata alla sanità di Trento, altri verso Trieste, Adria, Padova; Modena.) riducendo quella professionalità sanitaria esistente in un territorio dove spostarsi di per sé è già un  grande disagio. Non un sindaco si è indignato, un amministratore locale, non un politico ha mosso la questione, dove sono? Forse, come sempre i cittadini del delta del Po sono importanti solo al momento del voto, ma dopo devono piegarsi alle volontà dei padroncini del territorio quei politici interessati solo alle loro carriere e stipendi e non alle persone!

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