lunedì 15 aprile 2013

La moria delle api

Ho conosciuto un'apicoltrice del basso ferrarese che mi ha raccontato questa storia.
Negli anni addietro lei e suo marito, coltivavano se così si può dire, le api, ed il loro miele era venduto in tutta la provincia ed oltre, partecipavano a gare, mostre e altre manifestazioni ed avevano parecchi riconoscimenti, ma, come in tutte le belle favole, la cosa fini. Ma come fini il tutto? Semplicemente sparirono le api, o meglio iniziarono a morire, i loro alveari rimanevano "vuoti" e non vi era una spiegazione logica, non c'erano nemici naturali che potessero fare strage di api, per anni la cosa andò avanti così. Iniziarono così una loro personale ricerca sulle cause che potessero indurre ad una strage così importante delle loro api, iniziarono a cercare nelle loro vicinanze, a far analizzare anche alcune piante (ovviamente loro vivevano in campagna, in mezzo al verde) ma niente, non si riusciva a capire il fitto mistero. Poi, un giorno, incontrò una persona, un'ambientalista, con cui scambiò qualche chiacchiera e gli raccontò della sua moria delle api e del fatto che non riusciva capirne il motivo. Questo signore gli raccontò che molto probabilmente il tutto era dipeso dai pesticidi che venivano usati nei dintorni dell'alveare e che probabilmente erano altamente tossici per gli insetti come le api. Un pò incredula, però, provò a parlarne con i contadini della sua zona ai quali gli chiese che diserbante usassero sul mais e quali pesticidi, fece insomma una specie di mappa dei dintorni della sua zona e scopri che gli agricoltori utilizzavano prevalentemente un tipo di prodotto e da diversi anni in effetti. Iniziò a documentarsi, a raccogliere le informazioni ed infine arrivò ad una supposizione, che forse quel pesticida poteva essere la causa del suo problema. Andò, con molta gentilezza, a parlarne con gli agricoltori del suo problema e gli chiese se potessero cambiare tipo di prodotto con un altro, ma ovviamente.... come sempre, noi uomini ci facciamo notare per la scarsa "gentilezza", questi risposerò un bel no secco. Lei, convinta che il problema fosse questo, ci riprovò portando con se, all'incontro con i vicini di casa, alcuni esperti del settore apicoltura e stavolta alcuni si dissero pronti a cambiare prodotto. Ed ecco che nel giro di qualche anno la moria si era arrestata ed anzi il prodotto delle api "sembrava" addirittura migliore. Forte di questo risultato invitò, sempre i suoi vicini agricoltori, a casa sua e gli mostrò come rispetto agli anni precedenti già il fatto che solo alcuni di loro avevano accettato di modificare il tipo di trattamento sulle colture, questo aveva creato un bel beneficio alle sue api. Ora, dopo ancora qualche anno e dopo che tutti i contadini hanno cambiato trattamento e modalità di dispersione, le api sono tornate numerose in questo "allevamento" ed il miele è ritornato ai massimi livelli... ed è anche buono da quello che ho assaggiato! :-)

Leggete questo articolo del Corriere.


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