giovedì 12 gennaio 2012

Quando anche il Giappone assomiglia all'Italia.

Nell'immaginario collettivo nostro abbiamo l'immagine del giapponese che con onore accetta la sua sorte, bella o brutta che sia, persino la potente mafia giapponese la "Yakuza" gode di una certa reputazione "seria" all'interno del proprio paese, ma quando si tratta di soldi
il classico onore viene mandato giù per la scala della cantina, ma cosa è successo nel lontano Giappone? Semplice... dei fondi che servivano a finanziare la ricostruzione di Fukushima sono stati "deviati" alla ricerca a scopo scientifico delle balene, ovvero vengono usati per la caccia di quest'ultime, infatti la nazione nipponica è la prima cacciatrice e consumatrice delle carni del grosso mammifero marittimo. Fra l'altro, a luglio di quest'anno, Junichi Sato e altri ambientalisti che avevano scoperto un traffico di carne in scatola di balena ed avevano trovato delle prove a loro favore, sono stati incriminati e condannati dalla Corte Giapponese. In poche parole, la legge vieta il commercio di tale carne, ma come per la droga da noi, sul mercato nero il suo valore raggiunge prezzi alti con conseguente lucroso guadagno per tutta la filiera. E come diceva Tommaso Moro "Se l'onore fosse redditizio, tutti sarebbero onorevoli"

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