mercoledì 10 ottobre 2012

La strage in Colorado, la vera storia di James Holmes

Domenica parlando con un amico che ogni tanto mi viene a trovare sul blog, da un discorso neutro, scendo nel raccontare qualcosa che dissi tempo addietro su questo canale, e per provocarmi in modo bonario e farci una battuta sù mi disse: "Veh... Lucarelli dei poveri!", alludendo alle trame da spia, avvenimenti strani e quant'altro di simile. Ed in effetti... aveva ragione, come in questo caso, vi ricordate la strage alla presentazione del nuovo film di Batman dove un pazzo di nome James Holmes è entrato in un cinema uccidendo più di 10 persone? Beh... dietro a questo squilibrato vi si nasconde una storia interessante.
La storia in breve, il 20 luglio 2012 l'autore della strage entra in un cinema della città di Aurora armato di un fucile e due pistole, maschera a gas e bombe fumogene, gettate le bombe ha iniziato a sparare sul pubblico, uccidendo 12 persone e ferendone oltre 50, una volta finiti i proiettili sembra che sia uscito dall'edificio ed abbia aspettato gli agenti a bordo della macchina. Fin qui la storia sembra pressoché uguale a tante altre stragi commesse negli States e legate alla facilità con la quale si vendano armi da fuoco, poi nei giorni successivi emergono altri particolari, come ad esempio quello di aver minato completamente la casa dove abitava, riempendola di esplosivi ovunque. Oppure che era in terapia psicologica da diverso tempo e che proprio nei giorni antecedenti aveva inviato alla sua psicologa un pacco contenente un diario dove chiaramente diceva di voler compiere il massacro, ma per un ritardo postale, sembra, non sia arrivato in tempo alla dottoressa che l'aveva in cura. Ma poi, con il tempo e con lo studio della situazione compaiono particolari che non trovano spiegazione nella "ricostruzione ufficiale", partiamo dal primo, forse quello più emblematico ovvero il completo minamento della propria abitazione, oltre 60 ordigni sono stati ritrovati all'interno dello stabile, di cui una trentina fabbricati "artigianalmente".  La domanda sorge spontanea, ma l'FBI o l'antiterrorismo non si accorgeva di niente? Molto del materiale sembrava che venisse addirittura recapitato a domicilio e considerando le decine di trappole certamente non si trattava solamente di qualche grammo di polvere pirica e poi l'altro dubbio che è legato sempre agli ordigni, la competenza nel farli. Ora provate a pensare uno che non ha mai fatto il militare, che non è mai stato in contatto con esperti del settore come può confezionare 60 ordigni di cui 30 artigianalmente e vivere contemporaneamente nelle stesse stanze senza saltare in aria? Provate a pensare che per fare i fuochi artificiali vi sono delle procedure di sicurezza particolari per ovviare a scintille o altro e lui magari si cucinava anche la bistecca nella stessa camera, impossibile! Avrebbe avuto più culo che resto, esperti artificieri hanno impiegato ore ed ore per mettere in sicurezza la casa, non ci credo al genio che riesce in tutto questo senza mai aver fatto delle prove e poi che senso AVREBBE AVUTO PIAZZARE TUTTO QUESTO PER POI AVVISARE LA POLIZIA DI NON ENTRARE PERCHE' C'ERANO DELLE TRAPPOLE? Inoltre, secondo diversi testimoni, Holmes avrebbe ricevuto una telefonata poco prima di dirigersi verso un'uscita di sicurezza ed aprirla, coordinamento con altri? E perchè lanciare granate fumogene, anche lui non avrebbe visto niente? Di certo all'apparenza vi è molto poco, a parte le vittime, ma vi è un ultimo particolare, che forse è ininfluente, il padre di James Holmes è Robert Holmes, scienziato matematico inventore di un algoritmo che attraverso il quale è stata scoperta la truffa del Libor, altra storia che meriterebbe di essere approfondita, e che nei giorni successivi alla strage sarebbe dovuto comparire a testimoniare davanti ad un tribunale, coincidenze? Ma quante sono ormai? Troppe per i miei gusti

Buona giornata dal "Lucarelli dei poveri"  Fonte-http://www.stampalibera.com/?p=49757

Video della Fox News
FOX19.com-Cincinnati News, Weather



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