martedì 27 settembre 2011

Massimo D'Alema

E' sicuramente un leader del centro sinistra, ma molte volte il suo nome viene associato a caratteri negativi del suo modo di fare, certamente non cerca nemmeno di farsi amare dai suoi elettori. Di lui si sono dette tante cose e perfino i giudici a volte ne parlano, ovviamente lo vogliono interrogare perchè in certe situazioni risulta sul "pezzo", inteso come tangente.
Però, stavolta, questo post lo retrodato al 2000, quando lui era Presidente del Consiglio, anche lì erano anni bui per l'Italia, c'era da entrare nell'euro, la Germania non ci voleva avevamo troppi debiti, i nostri conti erano in "disordine" ma alla fine di riffa o di raffa ci siamo riusciti. Il merito di tale operazione fu di Ciampi e successivamente di Prodi che con operazioni contabili e sacrifici riuscirono a farci raggiungere tale traguardo, Prodi per cercare di trovare più soldi possibili istituì una commissione per una riforma delle leggi tributarie dove gli evasori rischiavano veramente le manette, come in America o in altri stati europei. Bene, anzi male, cadde il governo Prodi e si insedio Massimo D'Alema e a quel punto vennero fatte sostanziali modifiche all'impianto della legge, cambiandone praticamente gran parte delle cose e alleggerendo le pene, in poche parole furono tolte dalla legge le "violazioni degli obblighi contabili" e determinando la soglia minima, per che venga considerata evasione, di poco oltre i 100.000 €, in poche parole l'80% delle volte. Quindi, riepilogando e sintetizzando, potremmo dire che Prodi cercò di creare una legge tributaria anti-evasione mentre D'Alema realizzo la prima legge pro-evasione e Berlusconi successivamente inventò i condoni su misura e fini il lavoro di D'Alema sulla depenalizzazione dei reati tributari.

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