giovedì 20 settembre 2012

Come reperire i fondi per la ricostruzione dell'Emilia

Lavoro e vivo in mezzo a quello che è successo il 20 e il 29 maggio, leggo e vedo da me stesso che milioni di  euro scorrono dai bilanci pubblici per l'emergenza e per la ricostruzione, quei pochi soldi
che ci sono vengono dirottati principalmente alle scuole, che ricordo essere oltre 200 quelle danneggiate o distrutte, ma come faremo per il futuro? Come reperiremo altre risorse per sostenere le spese di messa in sicurezza degli altri edifici? In questi giorni, oggettivamente, me lo chiedo spesso e dalle discussioni con amici e familiari si dicono sostanzialmente le stesse cose che si sentono, tasse, patrimoniale, addizionali e cosi via, insomma tutti interventi che colpiscono direttamente il cittadino e non solo. Ma vi potrebbe essere un'alternativa, io penso di si. La società Nomisma ha elaborato un documento, probabilmente una delle basi  per pianificare il famoso piano energetico, sul raffronto delle varie tassazioni che vi sono nel mondo a carico dell'estrazione degli idrocarburi e a messo nero su bianco un rapporto ben fatto che mette in luce che in Italia la spesa maggiore per le aziende che lavorano nel settore sono le spese di personale e che invece la tassazione vera e propria sul prodotto o sugli utili è di fatto più bassa che da altre parti come si può vedere, è questo è indice che qualcosa non và. Perchè non andiamo a vedere cosa non funziona in questo sistema e cerchiamo di capire per quale motivo in Norvegia nonostante siano i meglio retribuiti dei settore ed abbiano maggiori dipendenti il costo del personale incide molto meno che da noi? Dove sono le storpiature? Una volta trovato il bandolo della matassa, si potrebbe fare come negli altri stati, ovvero portare la tassazione sugli utili o sul bene estratto a livelli europei







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