domenica 19 giugno 2011

L'ingegnere kamikaze!

Leggo un intervista di Umberto Veronesi dove dice “Peccato non sfruttarlo Nessun pericolo, a Fukushima solo due morti” ...Ora questa è una notizia delle tante a favore del nucleare e non dovrebbe stupire neanche più di tanto, a proposito Umberto Veronesi non è anche quello che ha una Fondazione sulla ricerca del cancro, non è che abbia bisogno di "materiale umana" per la ricerca? Comunque non è l'argomento che mi ero prefissato, ma volevo farvi leggere una notizia che non è passata sulle grandi testate e non è stata nemmeno data in televisione, la si trova in ogni caso su internet. Dal sito http://blogeko.iljournal.it
1 giugno 2011
Anziani ingegneri si offrono volontari a Fukushima per salvare la vita ai giovani - 

Forse samurai coi capelli d’argento. Forse soltanto persone che sanno prendersi le loro responsabilità. Quasi 250 pensionati giapponesi si sono già offerti volontari per affrontare la radioattività di Fukushima. La centrale nucleare – ormai i giapponesi lo ammettono apertamente – non sarà in condizioni di non nuocere prima del 2012, e alla fine forse sarà peggio di Chernobyl. I 250 sono soprattutto medici, ingegneri e simili: tutti specializzati e qualificati. Ritengono giusto andare in prima linea, davanti ai più giovani che hanno ancora la prospettiva di vivere a lungo e che solo per pochi anni – non per molto tempo come loro – hanno più o meno tacitamente approvato le centrali nucleari, e hanno goduto dell’elettricità da esse generata. L’idea è partita da Yastel Yamada (alcuni trascrivono anche il nome come “Yasuteru”), ingegnere in pensione di 72 anni, e l’ha diffusa col passaparola, sollecitando in particolar modo l’adesione di quanti, in passato, hanno sostenuto che il nucleare è sicuro. L’ingegner Yamada conta di aver ancora davanti 15 ani di vita. Non sono sufficienti, nota, perchè il suo corpo sviluppi il cancro, il principale rischio cui vano incontro i lavoratori – un migliaio circa – che stanno cercando di riportare sotto controllo Fukushima. Le persone del gruppo non sono abituate ad usare il telefono cellulare e le email, dice Yasuteru Yamada: piuttosto il telefono fisso ed il fax. Però hanno maturato vaste esperienze che potrebbero tornare utili. Si sono dati il nome di “Corpo dei veterani specializzati” e ora aspettano ordini. La Tepco, la società che gestisce Fukushima, ha dato loro cortese ed entusiasta udienza, ma non ha idea di cosa fargli fare. Il Governo giapponese ha intavolato un dialogo per trovare sbocchi alla disponibilità: ma ancora nulla di concreto. Ovvio: la buona volontà e la pur vasta esperienza maturata in altri settori non bastano per domare un mostro scatenato come Fukushima. Però credo sia necessario togliersi il cappello davanti al senso di responsabilità e all’altruismo di queste 250 persone. Magari qualcuno vuole unirsi a loro? Qualcuno che, giovane o vecchio, qui in Italia fino all’altro giorno pontificava sulla sicurezza del nucleare? Per facilitargli l’adesione, ho trovato i recapiti dell’ingegnere. Li ha diffusi egli stesso sul sito internet col quale, in più lingue, sollecita altre adesioni. Eccoli.
Yastel Yamada
Naka-Kasai 5-chome 11-25-707, Edogawa-ku, Tokyo 134-0.083, Giappone
E-mail: veteran_corp@aa.wakwak.com
Tel & Fax: +81- (0) 3-5659-3063 Cellulare: +81- (0) 90-5659-3063

Inoltre Yamada ha creato un link per i volontari con determinate regole leggetele, le ha messe pure in italiano, fanno veramente riflettere http://bouhatsusoshi.jp/italian

Dopo aver letto l'intervista di questo ingegnere e aver letto quella di Veronesi, viene da chiedersi chi ha ragione? Io nel dubbio preferisco evitare... anche se questa notizia non avendola data in Italia (in rete gira già dal primo di giugno) per ovvi motivi, come il referendum ad esempio fanno pensare che abbia ragione l'ingegnere kamikaze. 

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