giovedì 8 dicembre 2011

Apple bastonata in Cina: l'iPad gli costa 1,5 miliardi

Dal sito IctBusiness
Il marchio iPad in Cina non è di proprietà di Apple: Cupertino ha dovuto scoprirlo a sue spese e ora rischia di dover pagare una multa di 1,5 miliardi di dollari per violazione di copyright. Apple rischia di pagare 1,5 miliardi di dollari di risarcimento a un'azienda cinese per avere usato indebitamente il nome iPad, che era stato registrato prima dell'arrivo sul mercato del lussuoso tablet di Cupertino. Ha dell'incredibile la notizia riportata dal Southern Metropolis Daily, un quotidiano dell'area cinese di Shenzhen.Qualche tempo fa Apple ha denunciato presso il tribunale di Shenzhen l'azienda locale Proview Technology, con l'accusa di avere messo in commercio un prodotto con il nome iPad. Lo zelante giudice cinese si è spulciato tutta la documentazione inerente il caso e dopo qualche settimana ha sentenziato che Apple non poteva avanzare nessuna protesta in quanto Proview aveva regolarmente registrato il marchio iPad nel 2000, mentre il tablet della Mela morsicata è arrivato solo nel 2010. Oltre tutto, l'analisi accurata del brevetto depositato da Proview sancisce il diritto d'uso del nome iPad non solo in Cina, ma anche in altri Paesi. Il processo si è chiuso con un nulla di fatto e gli avvocati di Apple hanno dovuto tornare a Cupertino con la coda fra le gambe.Oltre al danno non è mancata la beffa: dopo avere appreso la decisione del tribunale, Proview ha capito di poter mettere nel sacco la spavalda americana e ha pensato bene di depositare una denuncia per violazione di copyright. Del resto in Cina iPad è un marchio registrato a suo nome, e Apple lo viola mettendo nei negozi il suo tablet. Morale: Apple rischia di dover pagare un risarcimento di 1,5 miliardi di dollari. Stupisce che gli avvocati di Apple abbiano commesso un errore così grossolano omettendo di verificare i marchi registrati a nome dell'azienda prima di procedere. L'assidua frequentazione dei tribunali per le cause contro Samsung, HTC e altri sta forse rendendo l'ufficio legale di Cupertino un po' troppo spavaldo. Questa circostanza sembra l'ideale per ricordare che talvolta il silenzio è d'oro.

di Elena Re Garbagnati

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