mercoledì 7 dicembre 2011

Islanda: la rivoluzione silenziosa. L'economia mondiale che vuole metterla a tacere.

[...]Per me libertà e giustizia sociale, che poi sono le mete del socialismo, costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza la giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Ecco, se a me socialista offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, ma privandomi della libertà, io la rifiuterei, non la potrei accettare. [...] Ma la libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana. Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero. [...] sapete di chi era questa frase molto attuale? continua a leggere e aprirai gli occhi anche tu
A dire queste parole fù Sandro Pertini, probabilmente il Presidente della Repubblica più amato dagli italiani e perchè cito queste parole? Come dicevo nel titolo, l'Islanda ha avuto il coraggio di fare quello che anche da noi o negli altri stati europei dovremmo fare. Il problema che stà assillando in questo momento il mondo occidentale e in special modo l'Europa è la crisi finanziaria, crisi che ha generato tantissimi debiti, creato buchi nelle finanze degli stati e delle banche, ma che fondamentalmente a noi cittadini non avrebbe nemmeno sfiorato più di tanto, infatti la stragrande maggioranza degli italiani di debiti con istituti, enti, banche non ne ha, come non ne hanno gli altri cittadini europei, e allora perchè siamo solo noi a pagare? E allora perchè anche con quest'ultima manovra fatta da Monti a pagare sono sempre gli stessi? L'Islanda fù uno dei primi stati a soccombere alla crisi economica, tant'è che le banche islandesi fallirono miseramente e lo Stato, tramite il Fondo Monetario Internazionale, cerco di salvare con un prestito al tasso d'interesse del 5,5% , gli istituti di credito, scaricando questi debiti contratti con gli istituti internazionali sulla collettività. Fù a questo punto che qualcosa cambio, il popolo si ribellò e scese in piazza chiedendo di non pagare esso stesso i debiti contratti da privati verso altri privati e  alla fine intere nazioni come l'Inghilterra e Olanda, istituzioni internazionali come il famoso Fondo Monetario Internazionale o la Banca Europea cercarono in tutti i modi di boicottare questa protesta. Non ci riuscirono, nonostante le minacce, gli islandesi fecero un referendum e si cerco di trovare una soluzione "diversa" e fu allora che il popolo si creo una nuova costituzione e disse che non avrebbe pagato i debiti delle banche, ed è notizia di questi giorni che nove banchieri, responsabili del fallimento del sistema bancario islandese, sono stati arrestati, da noi al massimo gli facciamo un'indagine e poi sicuramente una pacca sulla spalla dicendogli..."eh... biricchino non farlo più, va bene?"
Sicuramente gestire 340.000 abitanti è più semplice che gestirne 60.000.000 però... essere continuamente presi per il c..o no... . Guardate questi video, sono educativi, inoltre questo argomento l'avevo trattato il giorno 4 novembre in questo post.

 

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