martedì 22 novembre 2011

La battaglia della FIAT

Marchionne stà adottando una tecnica già vista in precedenza da altri manager
precisamente il "O sei con me o sei contro di me". L'ultima disdetta di tutti i contratti in essere nelle sue fabbriche non sorprende praticamente nessuno, il suo modo di operare negli ultimi 2 anni è stato realmente coerente con le idee che aveva della Fiat in Italia, ovvero smobilitare. Dobbiamo ricordare che questa mossa, ora, è obbligata a farla, con il cambio del governo il rischio che non venga riconosciuta la cassa integrazione è molto alto, conseguentemente tutta la liquidità di cui ora gode rischia di perderla. Vi ricordo che mentre tutti gli stabilimenti erano chiusi o a regime ridotto per via della cassa integrazione, la Fiat ha staccato dividendi per 31 centesimi ad azione e facendo quindi uscire dalle sue casse qualcosa come 12.254.242,03 € di compensi. Certo che per una ditta che ha perso il 28% di quote di mercato non è male come guadagno per gli azionisti, è come se un venditore di auto nonostante il calo di vendite guadagni la stessa cifra degli anni precedenti (i dividendi degli anni precedenti erano nell'ordine della stessa misura). Comunque, ritornando al giorno d'oggi, l'uscita dai contratti in essere e dalla Confindustria è la mossa per cercare apertamente lo scontro per uscire dall'Italia cercando di salvare capra e cavoli, ovvero acquistereste mai auto Fiat se fossero loro a decidere univocamente a vendere o ha chiudere le fabbriche? Un ottimo sito per vedere l'andamento delle vendite è questo http://www.carsitaly.net/, qui si può notare la performance negativa della Fiat.

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