venerdì 4 novembre 2011

L'economia della salvezza

Domenica sera la trasmissione Report ha affrontato i problemi di economia mondiale e non
affrontando la questione sotto molteplici punti di vista, dalle agenzie di rating, al fallimento delle banche nel vecchio continente o in quello americano, fino ad arrivare alla economia reale, quella fatta con soldi reali, con investimenti produttivi e basata su uno scambio di beni e servizi. E' stato un servizio che consiglio a tutti di vederlo è lungimirante ed istruttivo, ma cosa ci ha insegnato, cosa ci ha voluto dire la Gabanelli?  L'interpretazione qui non può esistere, ci sono 3 agenzie di rating, private e non sottoposte a nessun controllo governativo super partes che decidono i destini del mondo, fra l'altro sono quelle che consideravano la banca Lehman Brothers tra le più sicure in assoluto, cosa che come sappiamo non fu così, nel settembre 2008 fallì. Ma non ci sono solo queste agenzie che con le loro "A" possono segnare il destino di aziende o stati c'è il Fondo Monetario Internazionale che con lo scopo di aiutare i paesi in difficoltà crea a sua volta terra bruciata nello stato in cui il suo intervento si è fatto sentire. Insomma per tutti questi enti straripanti di saggezza l'unico metodo per risolvere la crisi è tagliare stipendi, abbassare la spesa pubblica specie se è sulla sanità o istruzione perchè in questi casi ci si può comunque rivolgere a quella privata e pazienza se uno non ha i soldi, ed infine investire nelle azioni o nelle banche ed ecco che con questo sistema arrivano i soldi del FMI per tamponare la situazione grave, ma poi con questi interventi si risolve il tutto? Direi di no e la crisi economica dell'Argentina ne è l'esempio eclatante. Ma come uscirne da questa situazione? Sinceramente ricette non c'è ne sono, ma sopratutto perchè come detto in parecchi miei post precedenti è in atto una guerra di tipo economico, sotterranea e molto pericolosa per la stabilità del nostro sistema, in Islanda hanno risolto la situazione impedendo allo Stato di intervenire sui singoli cittadini con tasse e prelievi o peggio ancora ed hanno obbligato alle banche stesse di ripagare i debiti con i loro soldi, ed ha funzionato. Questa sommossa tutt'ora non ha ottenuto molto spazio dai mass media internazionali, come è logico che sia, perchè se in tutti i paesi europei e nell'America la popolazione applicasse lo stesso principio beh... sarebbe la fine di parecchie banche e del loro potere. Vi consiglio, se magari vi rimane ancora la voglia di leggere, di andare a consultare le pagine che vi ho linkato riguardanti l'Islanda e una volta fatto ciò iniziare a parlarne con altra gente, diffondente il messaggio "Io non pago i debiti delle banche!", anche perchè se io faccio un debito... poi non posso avere la pretesa che me lo paghi tu!

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